La Fase di progettazione

Dunque,

dopo la fase ”evitiamo gli errori del passato” passai alla fase di progettazione, che a grandi linee aveva le seguenti caratteristiche fondamentali:

  • essere diviso almeno in 3 moduli, tutti rimuovibili;
  • poter far stare il G-sharp in modo da avere la visibilità del display ma allo stesso tempo, essendo un effetto a preset, mettero il posizione più defilata possibile;
  • trovare un flight che si adattasse alle misure risultanti dal progettino.

se il primo punto era di piuttosto facile risoluzione, il secondo ed il terzo si rivelarono un tantino difficili da risolvere.

con il fido autocad, costruisco i modelli 3D di tutti gli effetti per avere la visione di massima degli ingombri sul disegno ed intorno a questi ho iniziato a progettare la mia pedalboard. il punto fondamentale era riuscire a far stare una linea di effetti sopra il g-sharp, evitando di arrivare ad altezze improponibili; la prima ipotesi, sulla carta fattibile ma irrealizzabile sul lato pratico, era quella di far si che il rack scomparisse del tutto e potesse essere aperto ”a libro”, (guardando il libro dal lato lungo), la irrealizzabilità derivava da due fattori:

  1. il rack ha, come ben sapete, tutte le connessioni sul retro, e per fargli dare una rotazione anche minima c’è bisogno di molto spazio che va inevitabilmente ”sprecato” sopratutto verso l’alto;
  2. una volta aperto per farlo stare fermo nella sua posizione dovevo creare od un blocco sul meccanismo di rotazione oppure un sistema tipo ”cofano dell’auto” ed in tutti e due i casi i miei potenti mezzi non potevano dare soluzioni che fossero un minimo ”serie”.

alla fine optai per dei supporti inclinati di circa 15° con altezza pari allo stretto necessario per far star dietro i jacks di connessione senza farli a pezzi e per avere la minima visibilità del display, che unita a tutto il resto di massima nel disegno 3D risultava così:

modello 3D

  • in nero gli effetti (da DX abbiamo: pwov, clone Ts-9, clone Dist+, Dr Boogie, Switch del G-sharp; sopra c’è il TU-2, il Clone del Ross Comp, sotto a loro due abbastanza riconoscibile il G-sharp
  • in blu i ripiani
  • in ciano i bordi esterni

le dimensioni (interne) di questa bestiola erano (e sono ancora): Lunghezza 690mm; Larghezza 320mm; Altezza interna 35mm; il coperchio ha una altezza interna di 115mm; quindi lo spazio complessivo in altezza all’interno è di 150mm.

Sul disegno non avevo previsto imbottiture di sorta, le avrei modellate poi sul modello ”vivo”, fatalmente non avevo previsto nemmeno gli ingombri dei cavi, le misure esterne sono di circa 20mm più ampie come potete ben immaginare. complessivamente compatto insomma e sfruttato in ogni cm di spazio.

Ovviamente in commercio non esistono flight di queste dimensioni, fortunatamente sul forum di homestudioitalia incontrai un utente che per hobby li costruiva, mi accordai con lui per costruirlo esattamente come nel disegno, riuscii a recuperare qualcosa dal mio vecchio flight (maniglia, chiusure, paraspigoli, piedini) e nel giro di poco tempo l’idea divenne concreta, diciamo che la ”casa” era fatta, bastava arredarla..

A domani!

A.

 

 

 

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