il primo flight ”serio”

Come vi dicevo Ieri, mi ero deciso a trovare un Flightcase che fosse finalmente degno del nome, quindi iniziai a cercare come un segugio su internet, ma non avendo le attrezzature per costruirlo nuovo con la dovuta precisione scartai subito l’idea di comprare i pezzi ed assemblarlo da me, quindi mi lanciai sul ”già fatto” nuovo od usato che fosse.

Lo trovai, usato, nel forum di Home Studio Italia, unico ”difettino” faceva un metro per mezzo, ideato molto probabilmente per contenere pedaliere midi o simili, infatti era molto profondo con all’interno un piano rialzato con degli spessori di gomma, ma insomma era praticamente nuovo, un errato acquisto, lo presi.

mi prefiggo di modificarlo fin da subito: tolgo gli spessori, metto via la tavola originale e ne faccio un’altra uguale con mdf, stavolta il più fine che trovo, lo dipingo di nero.

sulla tavola pratico dei fori per far passare tutti i cavi al di sotto della medesima e per far questo, incollo dei listelli di abete (8x18mm) in modo da creare ”aria” tra il fondo e la tavola. la tavola la fisso al bottom con del velcro, e sfrutto l’adesivo del velcro medesimo ma, se sui listellini dopo una approfondita pulizia con l’alcool il velcro tiene, sul bottom, dopo averlo quasi consumato pulendolo con l’alcool, non arriverà MAI ad avere tenuta provocando il distacco della tavola una volta che il flight è messo verticale.

sul top della tavola creo da zero ed incollo due supporti inclinati per il G-sharp, in modo da vedere i numeri dei preset, ed essendo immenso sto larghissimo, il risultato finale è questo:

Flight serio!

tutti gli effetti, il radiomic e lo switch del mesa sono attaccati alla tavola con il velcro, il negativo del velcro è saldato alla stessa con le graffette, mentre per lo switch del g-sharp ho dovuto fare 4 piccoli fori e passare del filo di ferro fine, legandolo sotto.

accanto al dynacomp (preso usato ma usato poco) avevo predisposto lo spazio per un TS-9, che iniziava ad incuriosirmi come sonorità.

nella parte sinistra vedete come ho sfruttato lo spazio facendo il ”deposito” di cavi e ciabatta e come vedete in alto avevo ancora il problema degli alimentatori che nn se ne stavano al loro posto, da qui le tonnellate di fil di ferro. manca il PWOV Morley, che acquisterò di lì a poco.

peso: 25kg e più, ma alla fine stava in sala prove tutto il tempo e problemi zero, con i cavi onboard poi, arrivavo in sala, levavo il coperchio, facevo i 4 collegamenti e via andare, insomma avevo raggiunto il mio scopo..ma l’idillio sarebbe durato relativamente poco….

A.

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